L’azione del demonio è anche e soprattutto culturale: ama “inquinare” l’aria... che poi respiriamo tutti! E ciò che respiriamo viene assorbito dal nostro organismo, dal nostro cervello, dal nostro cuore.
La situazione drammatica in cui versa la Chiesa, l’Italia e l’Occidente in generale, è conseguenza diretta della nostra incredulità: ogni volta che abbiamo “abusato” del nome di Dio per i nostri comodi, ogni volta che abbiamo trasformato i luoghi, i modi, i tempi del servizio disinteressato e gratuito in luoghi, modi e tempi di potere per il tornaconto personale o di gruppo, ogni volta che ci siamo sentiti e detti migliori di altri, ogni volta che abbiamo insegnato ad altri quello che noi non abbiamo sperimentato o vissuto, abbiamo reso cattiva testimonianza al Vangelo. Abbiamo soffocato lo Spirito sotto le nostre rigidità, sotto la paura di perdere poltrone e posti di comando, sotto le cose che “ormai già sappiamo”; abbiamo spento lo Spirito per paura che ci rovinasse la festa, per paura che ci chiedesse un abbandono radicale alla Provvidenza, per paura di perdere in un attimo la faccia, la stima, tutto ciò che abbiamo costruito “con tanta fatica” e che ci siamo in qualche modo “meritati”...
Il demonio divide: la sua azione è dividere, separare, impedire, vanificare l’unità. A tutti i livelli e con qualsiasi mezzo, in modo vistoso o terribilmente nascosto. Ha diviso tutto: l’uomo da Dio, l’uomo dal fratello, l’uomo e la donna, i figli dai genitori, la fede dalla morale, la fede personale dalla fede della Chiesa, la morale personale dalla moralità collettiva, il piacere della vita dalla fatica di vivere, la ricerca del benessere dal cammino spirituale, la bontà di una scelta dalla costanza nella scelta, le ragioni del cuore dalle ragioni della testa, ciò che sentiamo come vero da ciò che è vero, il sesso dall’amore, la vita dal sesso, ecc. Ha diviso, frammentato l’uomo, lo ha disperso in mille rigagnoli. E lo ha confuso: il demonio infatti ama insinuare sospetti, sovreccitare la sensibilità, annebbiare con mille distrazioni, mettere paura ingigantendo ostacoli, limiti, situazioni, ecc.
Il demonio ha trovato un potentissimo alleato dentro ciascuno di noi: la paura. Abbiamo una paura folle della verità: perciò ci affanniamo nel metterla in cattiva luce (fosse anche soltanto nella nostra coscienza), nell’oscurarla, umiliarla, schiacciarla, nel distruggerne i testimoni, nel contraddirne i concetti. Siamo diventati abili nell’anestetizzare la nostra coscienza, abili nel cercarci alibi, nell’assolvere noi stessi in nome di noi stessi, ci piace cambiare i nomi alle cose per farcele sembrare meno cattive (così, ad esempio, la pillola “del giorno dopo”, non è più “abortiva” ma “pillola contraccettiva d’emergenza”), facciamo finta di non ricordare, di non sapere, di non vedere, di non sentire. Il “tutto è relativo” ci fa comodo!
Vogliamo rimuovere dalla nostra vita tutto ciò che ci espone al rischio e al dramma della responsabilità, alla fatica, al dolore, alla morte. La paura di vivere e di crescere ci paralizza. Perciò cerchiamo istericamente l’anestetico migliore. E l’anestetico fa sempre effetto: intorpidisce progressivamente, altera i sensi, offusca l’intelligenza, paralizza la coscienza, sclerotizza la volontà. Non cerchiamo la forza per andare avanti: cerchiamo il piacere che fa dimenticare. Non scegliamo la libertà, il rischio della scelta, ma scegliamo la dipendenza, la non-scelta.
Vogliamo vivere senza Cristo, ma ne abbiamo disperatamente bisogno. Fuggiamo da un Salvatore per buttarci fra le braccia del primo salvatore che passa, del Cristo che ci fa comodo, del Cristo a pagamento: l’importante è che assolva la sua funzione: farci dimenticare, almeno per un po’, i nostri problemi, farci provare qualche forte emozione, farci star bene con noi stessi… Non importa la spesa: l’importante è che mi dia ciò che cerco, con il minimo sforzo. Non importa nemmeno da dove venga: dall’Oriente, dall’aldilà, dalla meditazione, da dentro di noi. L’importante è che ci sia, che ci stia e che ci dia “la roba”: è il Cristo spacciatore.
Per questo abbiamo bisogno di fare esperienze forti di silenzio, di prendere coscienza di quanto siamo storditi e imbottiti da distrazioni e anestetici vari, di quanto facciamo fatica a stare con noi stessi e di stare alla presenza di Dio, di quanto spesso siamo incapaci di dare a noi stessi e agli altri ciò di cui hanno bisogno; abbiamo bisogno di gustare la fatica di stare con la nostra povertà e meschinità, di ri-scoprirci creature. Troppo spesso, infatti, pensiamo di riuscire ad incontrarci con noi stessi e con Dio: in realtà tra Lui e noi mettiamo una fittissima barriera di idee, di distrazioni, di cose da dirGLi e da chiederGli… “Ho avuto paura perché sono nudo e così mi sono nascosto…”.
Abbiamo bisogno di vivere forti momenti di preghiera, abbiamo bisogno di una preghiera che sia esperienza di incontro con Gesù; non abbiamo bisogno di preghiere preconfezionate, di schemi o di parole da dire a Gesù, ma di una preghiera profondamente biblica e veramente “aperta” al soffio dello Spirito, perché Lui solo ha il compito di “attualizzare”, cioè di rendere possibile ancora oggi l’incontro di salvezza con Gesù Crocifisso e Risorto.
Abbiamo bisogno di ascoltare la Parola, di lasciarci radiografare, operare chirurgicamente, confortare e consolare dalla Parola di Dio e di metterla alla prova ogni giorno: solo così, nel groviglio della nostra vita quotidiana, possiamo scoprire la verità delle Parole di Dio, la Sua fedeltà, imparando a leggere sempre più e sempre meglio ciò che ci succede. Solo così potremo chiamare la cose con il loro nome, riconoscere ciò che è bene e ciò che è male.
Abbiamo bisogno di fratelli con cui condividere questo cammino; dobbiamo imparare ad alzare lo sguardo oltre i nostri problemi e i nostri orticelli, per poter sentirci veramente meno soli. E nella relazione con il fratello imparerò a giocare tutto me stesso, con le gioie e i dolori che il mio cammino di crescita comporta.
Vieni, Santo Spirito!
Vieni, Spirito di luce, nelle nostre tenebre! Luce dei cuori e Luce delle menti, vieni!
Vieni, Spirito di fuoco, e riscalda ciò che è freddo e gelido!
Vieni, Spirito di unità, e unifica le nostre persone!
Vieni, Spirito di ordine, e metti ordine dentro di noi e nelle nostre vite!
Vieni, Spirito di pace, e donaci l’imperturbabile serenità della fede e della speranza!
Vieni, Spirito d’amore, e facci amare come Gesù! Amen!
La situazione drammatica in cui versa la Chiesa, l’Italia e l’Occidente in generale, è conseguenza diretta della nostra incredulità: ogni volta che abbiamo “abusato” del nome di Dio per i nostri comodi, ogni volta che abbiamo trasformato i luoghi, i modi, i tempi del servizio disinteressato e gratuito in luoghi, modi e tempi di potere per il tornaconto personale o di gruppo, ogni volta che ci siamo sentiti e detti migliori di altri, ogni volta che abbiamo insegnato ad altri quello che noi non abbiamo sperimentato o vissuto, abbiamo reso cattiva testimonianza al Vangelo. Abbiamo soffocato lo Spirito sotto le nostre rigidità, sotto la paura di perdere poltrone e posti di comando, sotto le cose che “ormai già sappiamo”; abbiamo spento lo Spirito per paura che ci rovinasse la festa, per paura che ci chiedesse un abbandono radicale alla Provvidenza, per paura di perdere in un attimo la faccia, la stima, tutto ciò che abbiamo costruito “con tanta fatica” e che ci siamo in qualche modo “meritati”...
Il demonio divide: la sua azione è dividere, separare, impedire, vanificare l’unità. A tutti i livelli e con qualsiasi mezzo, in modo vistoso o terribilmente nascosto. Ha diviso tutto: l’uomo da Dio, l’uomo dal fratello, l’uomo e la donna, i figli dai genitori, la fede dalla morale, la fede personale dalla fede della Chiesa, la morale personale dalla moralità collettiva, il piacere della vita dalla fatica di vivere, la ricerca del benessere dal cammino spirituale, la bontà di una scelta dalla costanza nella scelta, le ragioni del cuore dalle ragioni della testa, ciò che sentiamo come vero da ciò che è vero, il sesso dall’amore, la vita dal sesso, ecc. Ha diviso, frammentato l’uomo, lo ha disperso in mille rigagnoli. E lo ha confuso: il demonio infatti ama insinuare sospetti, sovreccitare la sensibilità, annebbiare con mille distrazioni, mettere paura ingigantendo ostacoli, limiti, situazioni, ecc.
Il demonio ha trovato un potentissimo alleato dentro ciascuno di noi: la paura. Abbiamo una paura folle della verità: perciò ci affanniamo nel metterla in cattiva luce (fosse anche soltanto nella nostra coscienza), nell’oscurarla, umiliarla, schiacciarla, nel distruggerne i testimoni, nel contraddirne i concetti. Siamo diventati abili nell’anestetizzare la nostra coscienza, abili nel cercarci alibi, nell’assolvere noi stessi in nome di noi stessi, ci piace cambiare i nomi alle cose per farcele sembrare meno cattive (così, ad esempio, la pillola “del giorno dopo”, non è più “abortiva” ma “pillola contraccettiva d’emergenza”), facciamo finta di non ricordare, di non sapere, di non vedere, di non sentire. Il “tutto è relativo” ci fa comodo!
Vogliamo rimuovere dalla nostra vita tutto ciò che ci espone al rischio e al dramma della responsabilità, alla fatica, al dolore, alla morte. La paura di vivere e di crescere ci paralizza. Perciò cerchiamo istericamente l’anestetico migliore. E l’anestetico fa sempre effetto: intorpidisce progressivamente, altera i sensi, offusca l’intelligenza, paralizza la coscienza, sclerotizza la volontà. Non cerchiamo la forza per andare avanti: cerchiamo il piacere che fa dimenticare. Non scegliamo la libertà, il rischio della scelta, ma scegliamo la dipendenza, la non-scelta.
Vogliamo vivere senza Cristo, ma ne abbiamo disperatamente bisogno. Fuggiamo da un Salvatore per buttarci fra le braccia del primo salvatore che passa, del Cristo che ci fa comodo, del Cristo a pagamento: l’importante è che assolva la sua funzione: farci dimenticare, almeno per un po’, i nostri problemi, farci provare qualche forte emozione, farci star bene con noi stessi… Non importa la spesa: l’importante è che mi dia ciò che cerco, con il minimo sforzo. Non importa nemmeno da dove venga: dall’Oriente, dall’aldilà, dalla meditazione, da dentro di noi. L’importante è che ci sia, che ci stia e che ci dia “la roba”: è il Cristo spacciatore.
Per questo abbiamo bisogno di fare esperienze forti di silenzio, di prendere coscienza di quanto siamo storditi e imbottiti da distrazioni e anestetici vari, di quanto facciamo fatica a stare con noi stessi e di stare alla presenza di Dio, di quanto spesso siamo incapaci di dare a noi stessi e agli altri ciò di cui hanno bisogno; abbiamo bisogno di gustare la fatica di stare con la nostra povertà e meschinità, di ri-scoprirci creature. Troppo spesso, infatti, pensiamo di riuscire ad incontrarci con noi stessi e con Dio: in realtà tra Lui e noi mettiamo una fittissima barriera di idee, di distrazioni, di cose da dirGLi e da chiederGli… “Ho avuto paura perché sono nudo e così mi sono nascosto…”.
Abbiamo bisogno di vivere forti momenti di preghiera, abbiamo bisogno di una preghiera che sia esperienza di incontro con Gesù; non abbiamo bisogno di preghiere preconfezionate, di schemi o di parole da dire a Gesù, ma di una preghiera profondamente biblica e veramente “aperta” al soffio dello Spirito, perché Lui solo ha il compito di “attualizzare”, cioè di rendere possibile ancora oggi l’incontro di salvezza con Gesù Crocifisso e Risorto.
Abbiamo bisogno di ascoltare la Parola, di lasciarci radiografare, operare chirurgicamente, confortare e consolare dalla Parola di Dio e di metterla alla prova ogni giorno: solo così, nel groviglio della nostra vita quotidiana, possiamo scoprire la verità delle Parole di Dio, la Sua fedeltà, imparando a leggere sempre più e sempre meglio ciò che ci succede. Solo così potremo chiamare la cose con il loro nome, riconoscere ciò che è bene e ciò che è male.
Abbiamo bisogno di fratelli con cui condividere questo cammino; dobbiamo imparare ad alzare lo sguardo oltre i nostri problemi e i nostri orticelli, per poter sentirci veramente meno soli. E nella relazione con il fratello imparerò a giocare tutto me stesso, con le gioie e i dolori che il mio cammino di crescita comporta.
Vieni, Santo Spirito!
Vieni, Spirito di luce, nelle nostre tenebre! Luce dei cuori e Luce delle menti, vieni!
Vieni, Spirito di fuoco, e riscalda ciò che è freddo e gelido!
Vieni, Spirito di unità, e unifica le nostre persone!
Vieni, Spirito di ordine, e metti ordine dentro di noi e nelle nostre vite!
Vieni, Spirito di pace, e donaci l’imperturbabile serenità della fede e della speranza!
Vieni, Spirito d’amore, e facci amare come Gesù! Amen!
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