sabato 17 aprile 2010

Promesse di Dio & fede

Marco 11,22-25
Gesù allora disse loro: “Abbiate fede in Dio! In verità vi dico: chi dicesse a questo monte: Lèvati e gettati nel mare, senza dubitare in cuor suo ma credendo che quanto dice avverrà, ciò gli sarà accordato. Per questo vi dico: tutto quello che domandate nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi sarà accordato. Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi i vostri peccati”.

Quando noi diciamo “Vieni, Spirito Santo!”, a cosa o a chi pensiamo? Ci rendiamo conto che stiamo invocando, cioè chiamando nella nostra vita, dentro di noi, dentro i nostri pensieri, sentimenti, dentro il nostro corpo e la nostra anima, la Terza Persona della SS. Trinità? Non stiamo invitando semplicemente il compagno di merende, il vicino di casa, ma Dio! Dio! Quando diciamo “Vieni, Spirito Santo!” noi diciamo: DIO, VIENI IN ME! DIO, VOGLIO TE! VOGLIO TE! Questo diciamo ogni volta che invochiamo lo Spirito Santo.

Gesù, nel Vangelo di Marco, mette in evidenza due ostacoli all’esaudimento della preghiera: l’incredulità e la mancanza di perdono.
Vediamo il primo: l’incredulità. Se io chiedo… ma non ci metto dentro il mio cuore, la mia fede, in quanto credo, non ottengo nulla. Non si muove nulla. Nemmeno una fogliolina. E qui Gesù non sta dicendo che ci si deve spendere in mille parole: in fin dei conti quando invochiamo lo Spirito ne diciamo tre: VIENI, SPIRITO, SANTO! Dice però che dobbiamo metterci tutta la fede che abbiamo. Né di più, né di meno.

Sapete qual è il modo migliore per essere esauditi? Chiedere a Dio ciò che vuole donarci. E qualcuno potrebbe chiedermi: ma cosa vuole donarmi Dio? È beh, qui devo andare alla fonte, alla Parola: lì c’è scritto tutto. Se non conosco la Parola, ignoro Dio. Non lo so riconoscere. Se non conosco la Parola, non so come pregare, cosa chiederGli, come lodarLo, per cosa ringraziarLo sempre e comunque, nel giornate dritte e in quelle storte. La fede, dice S. Paolo, nasce dall’ascolto della Parola. Se io non ascolto questa Parola, non si accresce la mia fede. Non ci si scappa. Ecco il circolo virtuoso: dalla Parola nasce la fede, sulla Parola si fonda e cresce la mia fede; sulla Parola di Dio e la mia fede si fonda la preghiera autentica, vera. E quando i fondamenti della mia preghiera sono la Parola e la fede - NON le mie parole, i miei sentimenti, i miei sensi di colpa, le mie frustrazioni, le mie emozioni, i miei ragionamenti, i miei schemi mentali -, allora, SOLO ALLORA la mia lode e la mia supplica penetrano il Cielo, raggiungono il trono di Dio, lo scuotono, Gli tolgono le nuvole da sotto il sedere e Lo fanno cadere, “precipitare” sul Suo popolo: solo allora Dio riempie il popolo della Sua presenza, della Sua unzione. Lode a Dio!

Bene. Vediamo due promesse di Gesù su cui fondare la nostra fede e quindi la nostra preghiera:

Luca 11,9-13
Ebbene io vi dico: Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pane, gli darà una pietra? O se gli chiede un pesce, gli darà al posto del pesce una serpe? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!”.

Luca 12,49
Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso!

Il dono dello Spirito ci è assicurato se lo chiediamo. Perché dubitare allora? Ma la vera domanda è: desideriamo questo Fuoco? Lo desideriamo veramente? Abbiamo fame e sete di questo Fuoco che è amore, pace, gioia, dominio di sé… che è giustizia… che è pazienza, costanza… che è terremoto e brezza leggera, freddo e caldo, risveglio e riposo… che è Persona da amare e fare amare? Beati voi se avrete questa fame perché, lo assicura Gesù, sarete saziati. Sarete saziati. Amen! Alleluia!

Daniele 2,31-35
Tu stavi osservando, o re, ed ecco una statua, una statua enorme, di straordinario splendore, si ergeva davanti a te con terribile aspetto. Aveva la testa d’oro puro, il petto e le braccia d’argento, il ventre e le cosce di bronzo, le gambe di ferro e i piedi in parte di ferro e in parte di creta. Mentre stavi guardando, una pietra si staccò dal monte, ma non per mano di uomo, e andò a battere contro i piedi della statua, che erano di ferro e di argilla, e li frantumò. Allora si frantumarono anche il ferro, l’argilla, il bronzo, l’argento e l’oro e divennero come la pula sulle aie d’estate; il vento li portò via senza lasciar traccia, mentre la pietra, che aveva colpito la statua, divenne una grande montagna che riempì tutta quella regione.

Prima abbiamo risposto entusiasticamente che vogliamo il Fuoco di Dio, no? Bene, ecco descritta magnificamente l’opera dello Spirito in noi: distruggere i nostri schemi, liberare il campo… contenti? Il primo intervento dello Spirito Santo in noi è chirurgico.
La Parola dice chiaramente che è un intervento di Dio: la pietra si stacca dalla montagna, “ma non per mano di uomo”. Basta un sassolino. Questa è la grazia dell’effusione: lo Spirito, come un sassolino, colpisce il ditino del nostro piede, l’angolino sinistro delle nostre fondamenta e… SBADABAM! Manda all’aria tutto! Frantuma a poco a poco il nostro bel “castello interiore”… lo polverizza, dice la Parola… e il sassolino, non contento di aver distrutto tutto, si espande fino a diventare una grande montagna che riempie tutto, TUTTO. Benedetta violenza! Questa montagna non vi fa per caso venire in mente quella Roccia su cui è fondata la casa che si salva dalla tempesta, dallo straripamento del fiume? Ecco, lo Spirito Santo viene in nostro aiuto per farci costruire la casa su un fondamento stabile, duraturo… eterno e indistruttibile… che è LUI! Amen! Alleluia! Questo opera in noi, se lo chiediamo e lo vogliamo, la grazia dell’effusione.

Il particolare dei piedi è bellissimo: ferro e argilla, forti e deboli al tempo stesso. Su cosa si regge la nostra vita? Il punto di forza: il desiderio (desideriamo servire il Signore, amarlo e farlo amare…). Il punto debole: l’incostanza. Un esempio: desideriamo dedicarci di più al Signore… ma non troviamo mai il tempo per la preghiera… o quando preghiamo siamo svogliati, distratti, presi da mille altri pensieri… Lo Spirito va a colpire lì, proprio lì. E fa saltare tutto… per rimettere ordine. Per diventare Lui il centro di tutto, il motore.

Un’altra cosa che lo Spirito fa e farà saltare sono “gli schemi”. Quante volte andiamo al Signore come vogliamo noi: programmiamo tutto! Tempi e modi! Chiediamo e dettiamo noi le regole del gioco… anche in assoluta buona fede! È come se accogliessimo il Signore nella nostra casetta… ma poi lo legassimo alla sedia… gli mettessimo un bel bavaglio alla bocca… mentre noi facciamo tutto il resto… Gli parliamo e ci diamo le risposte… Gli chiediamo di intervenire e intanto ci muoviamo noi… Ecco, questo è quanto vuole frantumare lo Spirito. Lo Spirito Santo vuole distruggere questo modo di fare, di pensare, di amare Dio… che è troppo umano, per quanto possa essere “superiore” a ciò che vediamo nel mondo. Ma un Dio “inscatolato” non salva nessuno e non scuote nessuno dal torpore! Un Dio vivo, un Dio “imprevedibile”, un Dio che è un amante folle, questo sì che turba il sonno, dei vicini e dei lontani! Ecco, questo vuole fare lo Spirito Santo in noi. Amen! Alleluia!

Nel brano di Vangelo proclamato all’inizio si diceva anche questa cosa: la mancanza di perdono impedisce l’esaudimento della preghiera. E qui caschiamo tutti. Ma c’è una chiave di volta per uscire dal dramma che tanti vivono dell’incapacità di perdonare. E la soluzione viene dalla Parola. Il perdono è prima di tutto un azione divina e un’azione che mi riguarda personalmente:

Efesini 4,32
Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo.

Perché Dio ha perdonato a me, in Cristo, io posso perdonare. Il motivo del perdono non lo trovo in me: non c’è in me, non ci può essere in me. Noi, di nostro, non siamo capaci di perdonare. Non ne siamo capaci. La cosa più probabile che possiamo fare è cancella il volto, il nome della persona o, nella migliore delle ipotesi, sospendere la vendetta. Se cerchiamo in noi o nell’altro il motivo del perdono, non lo troviamo, non c’è, non esiste.
L’unico motivo per cui noi siamo perdonabili e lo sono anche gli altri, è il perdono di Dio in Cristo. L’unico.

E qui stiamo attenti ad un’altra cosa. È per questo motivo, è a quest’unico motivo che mi posso e mi devo attaccare per perdonare. Cosa vuol dire? Vuol dire che anche il perdono, come per la fede, nasce dall’ascolto della Parola e si ciba di preghiera. E in radice non riguarda né sentimenti né ragionamenti. La testa e il cuore sono incapaci di perdonare: si ribellano all’idea del perdono, al solo pensiero di perdonare chi ci ha fatto del male. Il perdono è legato alla fede e la fede si fonda soltanto sulla Parola. Ha nella Parola l’unico motivo. In ciò che la Parola racconta, spiega, dice, l’unico motivo.
Questo vuol dire che io non perdono perché l’ho capito da solo, perché c’ho ragionato sopra, perché sento che dopo tutto posso farlo, perché sono buono, sono mite… balle! Tutte balle! L’unico perdono possibile è quello che nasce dalla fede, cioè dall’accoglienza del dono di Dio in Cristo Gesù. Fantastico! Vuol dire che anche il perdono, per quanto mi costi, ha un fondamento solido, sicuro, eterno, indistruttibile, che è la misericordia di Dio, che è il Suo amore assicuratomi da Cristo Crocifisso e Risorto. Non da un’idea, non da un ragionamento, non da un sentimento, ma da una Persona inchiodata sulla Croce, morta, sepolta e risorta. Amen! Alleluia!


giovedì 9 luglio 2009

UBI SPIRITUS, IBI LIBERTAS!

Credo fermamente che lo Spirito Santo voglia fare tanto, ma che non ci riesca per colpa della nostra incredulità, per colpa dei nostri schematismi, delle nostre regole e contro-regole pastorali: è mio, è tuo, fin qui, fin lì, non hai l’etichetta, non sei DOC, DOP… Povero Spirito Santo! Ma benedetta la Sua instancabile ostinazione! Sì, benedetta perché troverà sempre un modo nuovo per far breccia da qualche parte… magari nei cuori di chi non ha le credenziali migliori… di chi è sopra le righe o fuori dal coro parrocchiale o del Rinnovamento… di peccatori… di poveri… di deboli… Questa ondata di piena che avanza, piena di vita nuova, a cui noi opponiamo tante piccole dighe… Ma benedetta la Sua potenza! La Sua forza! Io so che lo Spirito Santo è sovrano, libero, incredibilmente audace e sfacciatamente fantasioso… e si farà strada, si farà strada, travolgendo intere città, regioni, continenti… a partire dalle periferie… dalle case di emeriti sconosciuti… dalle chiesette di qualche prete di montagna… accendendo qua e là fuochi… facendo sgorgare qua e là sorgenti d’acqua pura… che tanti si affaticheranno a spegnere… ma quando ne spegneranno una, lo Spirito Santo ne farà sgorgare dieci… e quando ne spegneranno dieci, se ne accenderanno cento… perché questi sono i tempi benedetti della Nuova Pentecoste… una nuova effusione sta accadendo nel mondo, una rinnovata unzione per tutti i cristiani disposti a lasciarsi travolgere dall’AMORE DIVINO, dal FUOCO di DIO… e gli ultimi che se ne accorgeranno saranno i primi, i primi della classe, i primi di tante Chiese, di tanti gruppi, di tanti movimenti, di tanti partiti… Signore, tienimi ai margini, tienimi sul confine, tienimi sull’alto del monte per vedere e gridare tra i primi che finalmente la Tua gloria ridiscende su Gerusalemme… AMEN! AMEN! ALLELUIA!!!

mercoledì 1 luglio 2009

Suggerimento

“Abbi l’umiltà di chiedere e la pazienza di attendere. Le sorprese dello Spirito non sempre fanno rumore. Credimi, Io ascolto, sempre, ma non imbrogliare le carte con la tua voglia di vedere i risultati. Prega e sii certo della Mia azione. E lodami sia che le manifestazioni sensibili ci siano, sia che non ci siano. Io agisco nei cuori. Chiedi ma senza immaginare la risposta. Chiedi, ma senza pestare i piedi. Lascia che lo Spirito sia veramente sovrano, in te, attraverso di te. Spogliati di tutto anche quando preghi, spogliati di ogni fantasia…”

Solo l'amore è credibile

Durante la recita del S. Rosario, mentre meditavo il primo mistero glorioso, la mente si è stranamente fissata sull’incarnazione di Gesù e in particolare sui Suoi primi anni di vita: l’ho immaginato tra le braccia di Giuseppe mentre si lasciava coccolare, mentre rideva o gli prendeva la faccia tra le Sue manine o la barba. Mi son domandato il perché di tutto questo: perché Dio, l’unico Dio, Colui che ha creato un universo sterminato, ha scelto questo pianeta di serie Z per farsi uomo? L’unica risposta che mi è venuta in mente, l’unica plausibile e credibile, è questa: PER AMORE. Dio è innamorato di noi, di me. Soltanto questo amore folle l’ha spinto a farsi uomo, uno di noi. Ha voluto farsi uomo per godere dell’amore umano: dell’amore di una donna e di un uomo, dell’amore di parenti e amici, dell’amore di poveri e di ricchi, peccatori, di santi e di angeli, di creature. Mentre pensavo a questo amore umano mi sono detto che soltanto in Paradiso noi e Lui godremo reciprocamente di un amore perfetto, senza più alcun limite. Sulla terra, invece, tutto è così meschino, limitato, inquinato, transitorio, debole, soggetto a fughe e ritardi. Eppure Gesù lo sapeva e lo sa che il nostro modo di amare è così: proprio per questo ha effuso il Suo Sangue e per questo ha donato il Suo Spirito, per purificare tutto, riparare tutto, ricostruire, rinnovare sempre tutto da capo. Non c’è peccato che tenga, non c’è meschinità che ostacoli, non c’è ritardo che possa impedire a Gesù di amarci e di trovare nuovi modi di perdonarci e di godere del nostro amore. E quanto grandi ai Suoi occhi sono i nostri SI!

lunedì 13 aprile 2009

Una legge dello Spirito

Dipendere dallo Spirito Santo: ecco l’essenziale di ogni cammino spirituale, la vera libertà che il mondo ci invidia, ci deve invidiare. Scoprire l’onnipresenza dello Spirito Santo, il Suo precedere, il Suo esserci nell’attimo presente, dentro e fuori di me, il Suo accompagnare, il Suo instancabile, sereno, limpido, luminoso operare: non c’è inquietudine in Lui, non c’è forzatura, non c’è preoccupazione, ma tutto scorre lento e maestoso, lento e potente, come un fiume tropicale gonfio di acque, che feconda tutto, che niente può arrestare, la cui forza è incredibile, la cui bellezza è semplice, umile, limpida, appagante, pacificante. Lo Spirito Santo è presenza che invade, che entra, che permea, che penetra, che impregna, ma rispettando in maniera profondissima la libertà di ogni cuore, muovendosi in noi e intorno a noi con un’assoluta discrezione, un rispetto assoluto dei tempi e dei modi di ogni persona, adattandosi a lei, al suo passo. Lo Spirito Santo chiede che Lo si invochi, anche con forza, con perseveranza, ma poi ama stupire, ama fare sorprese, imprevedibile e fantasioso, divino e umile al tempo stesso, così famigliare, così intimo, e così “altro”, totalmente altro, così piccolo e così grande. Di Lui ne intuiamo i movimenti, ne avvertiamo il passaggio, ne gustiamo la presenza, ne vediamo i frutti, ma nessuno può dire di conoscerLo perfettamente: ci afferra, Lo tocchiamo, Lo afferriamo, ma poi ci porta sempre oltre, è sempre oltre. Presenza abituale, quotidiana, eppure sempre nuova, sempre in movimento, sempre serenamente ottimista, sempre pronta a farti fare un passo in più, come un enorme gigante buono che ti tiene nelle Sue mani. Tutto sulla terra è così piccolo, fragile, sporco, a volte meschino: ed è così che conosciamo Dio, in modo comunque imperfetto, impreciso, incompleto. Di Lui sappiamo ciò che Lui stesso ci ha detto. Di Lui possiamo godere ciò che Lui stesso ci ha donato e ci dona. Ma la pienezza senza filtri e senza fine, la meravigliosa pienezza, sarà solo in Paradiso.

venerdì 13 marzo 2009

Due pensieri

Il primo pensiero riguarda la Quaresima. Onestamente ne sono abbastanza allergico. O meglio, sono allergico ad un'interpretazione della Quaresima che, secondo me, non ha nulla a che vedere con la fede cristiana. Mi spiego. Perchè quando inizia questo Tempo Benedetto, improvvisamente si assume un tono - mi verrebbe da dire una lena - da funerale??? Dove sta scritto che l'ultima parola sulla vita di Cristo ce l'ha avuta la Croce??? Dove sta scritto che l'ultima parola sulla nostra vita ce l'avrà la Croce??? E ancora: dove sta scritto che la sofferenza ci salva? Da cosa? Da chi? No, no, no, niente di più falso!!! Gesù ci ha già salvato con la Sua morte e risurrezione!!! Smettiamola di dire che la sofferenza ci redime!!! Non è vero!!! Non è vero!!! Soltanto la fede ci salva, se per fede intendiamo il fidarsi e l'affidarsi a Gesù, UNICO Salvatore... Provate a dire a gente che sta male, che ha poca fede o nemmeno quella, che il Signore le è vicino e che la sta salvando attraverso quel dolore... tanta manna se non vi bestemmia in faccia!!! Non è vero, non è vero... la sofferenza senza la certezza della Risurrezione è soltanto disperazione... Di qui allora nascono altre domande: che ne è dei cristiani nei luoghi di dolore? Che ne è dei cristiani là dove un fratello o una sorella che soffre? Dove sono i cristiani che annunciano la consolante certezza di un Dio che ama, di un Salvatore che è morte sulla Croce proprio per me, che è risorto per me, che ha effuso lo Spirito per me... Dove sono???
Il secondo pensiero nasce rileggendo la storia del movimento carismatico mondiale. Tutto è nato dalla fede coraggiosa, audace, sfacciate di pochissime persone, pochissime... Da dove sono partite? Dalle promesse di Gesù: CHIEDETE E VI SARA' DATO. Cos'hanno fatto? Quello che aveva detto Gesù: PREGATE SENZA STANCARVI. Cos'hanno ottenuto? Quanto detto da Gesù: LO SPIRITO SANTO. E allora mi dico: perchè lamentarsi??? Perchè rinfacciare al buon Dio che non succede nulla??? Ma io sto facendo quanto ha detto??? Matteo, cosa puoi fare per la tua famiglia, la tua scuola, la tua parrocchia, la tua città? Sali sul monte, stai sulla breccia davanti a Dio e non darGli tregua, finchè non vedrai scendere il Suo fuoco dal cielo... Questo sono chiamato a fare ORA. E se siamo molti a chiedere la stessa cosa, i tempi di Dio si faranno molto brevi. Amen!