giovedì 17 luglio 2008

Dio in noi

Il mistero della presenza di Dio in noi. Mi sto rendendo conto che il Signore stesso vuole che cresca in questa consapevolezza della Sua reale, oggettiva, presenza di Lui in me e mi rendo conto di come mi dia la grazia di pensarci molto spesso. Certo, la penso soprattutto come presenza esterna a me, come mare in cui sono immerso; ora si tratta di pensarla e di viverla, di accoglierla e di corrispondervi come grazia “dell’inabitazione trinitaria”: il Padre c’è in me, il Figlio Gesù c’è in me, lo Spirito Santo c’è in me. Questo è già un anticipo del Paradiso, un pregustare nell’ombra, nella fatica, nella meschinità ma pur sempre nella verità, ciò che è nell’essenza il Paradiso. E contro questa verità della vita, contro questa incredibile realtà della fede si scaglia il demonio stesso.
A volte mi capita di pensare allo Spirito Santo come Persona che mi abita e che mi trascende, come Persona divina in cui sono letteralmente immerso, come Persona che mi avvolge con la Sua presenza e che vuole entrare in dialogo con me, guidandomi passo a passo, confortandomi e consolandomi ogni istante. Allo stesso modo, guardando il quadro del Sacro Cuore, mi rendo conto di come tutta la mia vita, il mio passato, il mio presente, il mio futuro siano racchiusi in quel Cuore: lì c’è il mio passato perdonato e trasfigurato dall’amore misericordioso di Gesù, lì c’è il mio presente abbandonato alla Sua provvidenza, lì c’è il mio futuro avvolto nel mistero della Sua sapienza e lì c’è la mia eternità, il posto che occuperò nella gloria. Tutto è lì dentro, tutti sono lì dentro. Mi conforta molto vedere questo Cuore ferito, circondato da spine, così umano, tra le mani di Gesù: penso che sia il mio cuore fra le Sue mani, cuore su cui regna la Sua croce, cuore che vuole ardere del Fuoco dello Spirito Santo, cuore che, proprio nella sua spaventosa piccolezza e meschinità, racchiude la gloria stessa della Divinità. E lo sguardo di Gesù mi dice: “Vedi Matteo? Abbi fiducia in me!”. Amen!

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